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Biagio Nazzaro-Jesina, la partita di Jacopo Petrucci: “Dovremmo mettere tutto quello che abbiamo e forse qualcosa in più”

CHIARAVALLE – Per Jacopo Petrucci, il nuovo preparatore atletico e collaboratore di mister Daniele Bedetti alla Biagio Nazzaro Chiaravalle, quella contro la Jesina non è una partita come tutte le altre.Petrucci, infatti, è nato e cresciuto a Jesi e non nasconde la sua fede leoncella. “Anche se ormai sono quattro anni che sfido la Jesina da avversario – spiega -, per me resta sempre una sfida particolare. Quest’anno, poi, credo che sia la squadra più attrezzata per vincere il campionato di Promozione. Per questo avremo ulteriori stimoli nell’affrontare questo match, mettendo in campo tutto quello che abbiamo messo fino ad oggi, forse anche qualcosa in più”.

Chi è Jacopo Petrucci: “Il blasone della Biagio Nazzaro Chiaravalle è di categoria superiore”

Jacopo Petrucci è preparatore atletico professionista di settore giovanile Figc, oltre a possedere i diplomi “Uefa C” e “Uefa Futsal B”. Dopo aver mosso i primi passi nella preparazione fisica sportiva nella Jesina e nelle giovanili del Modena, nel 2018-2019 segue mister Di Donato e Daniele Bedetti all’Arzignano: la squadra veneta vince il campionato di Serie D, salendo il Lega Pro.

Nell’annata seguente, ad Arezzo sempre con Di Donato e Bedetti, ha contribuito al raggiungimento dei play-off di terza serie. Jacopo è poi tornato nelle Marche nelle ultime stagioni, prima alla Sangiustese e poi al Tolentino.

Ora Petrucci è stato chiamato a far parte dello staff tecnico della prima squadra biagiotta.  “La chiamata di mister Daniele Bedetti – spiega Jacopo – è stata determinante nella mia decisione di accettare l’incarico alla Biagio Nazzaro Chiaravalle. Mi voleva fortemente con lui: ci ho già lavorato in passato e lo conosco bene come persona e come allenatore, è stato facile dirgli di sì. Sicuramente il blasone della società e della piazza non si discutono, sono di categoria superiorei, vista anche la tifoseria e il seguito che ha la Biagio Nazzaro”.

La sfida alla Jesina: “Per me è un incrocio particolare, ma per i ragazzi vale sempre tre punti”.

Già a Monte San Giusto e a Tolentino Jacopo Petrucci aveva affrontato la Jesina da avversario in Eccellenza, ora la ritrova in Promozione. “Sulla carta – chiarisce il preparatore atletico biagiotto – è la squadra più attrezzata per vincere questo campionato di Promozione, per questo avremo stimoli ulteriori per far bene domenica. Certo, per me affrontare i leoncelli provoca emozioni forti: è la formazione della mia città, quella per cui tifo. Ormai, però, questo è il quarto anno che la sfido da avversario, quindi diciamo che sono abituato e sono meno emozionato.

Fermo restando che per me quella contro la Jesina è sempre una partita particolare, a cui tengo.

Tuttavia, sul campo questo match vale tre punti esattamente come gli altri che ci restano da giocare. Noi della Biagio Nazzaro, inoltre, dobbiamo disputare una grande sfida con il giusto atteggiamento: dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo messo fino ad oggi sul rettangolo verde. E non so se basterà, forse dovremmo mettere qualcosa in più”.

La preparazione atletica di Jacopo Petrucci: “Ho dato la mia idea di preparazione fisica ai ragazzi e stanno lavorando bene, soprattutto grazie alla loro cura personale”

Su cosa sta lavorando Jacopo Petrucci negli allenamenti settimanali alla Biagio Nazzaro Chiaravalle? “Mi sto concentrando – spiega – sulla formazione dell’atleta: il giocatore di calcio, infatti, secondo me è un atleta che va lavorato a 360°. Ho la mia idea di preparazione fisica e preparatore atletico, quindi ho cercato di mettere a disposizione della squadra la mia esperienza, le mie convinzioni e tutto il mio amore per questo lavoro. Credo di aver trasmesso qualcosa di diverso rispetto a come erano abituati i ragazzi in passato.

Se, poi, si trovano bene, stanno bene fisicamente e stanno rispondendo al meglio al lavoro, è anche merito del calciatore preso singolarmente, che ha una cura personale per quanto riguarda l’alimentazione, il riposo e la vita personale. Per questo va dato merito al giocatore. Il preparatore atletico incide tanto se dall’altra parte il calciatore svolge il suo ‘compito’ in privato. Posso dire di avere la fortuna di allenare tanti ragazzi che vengono da 8 ore di lavoro, tra ufficio, aziende e altro: cercano di curarsi al meglio che possono. I risultati che ne traiamo sono importanti, va dato atto che il merito è principalmente il loro”.  

Giacomo Grasselli – ufficio stampa Biagio Nazzaro Chiaravalle (foto Enrico Libani)

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